È possibile un mondo in cui ciascuno scelga di vivere procurando vantaggio a sé ed al resto del cosmo? In cui la felicità degli altri, animali, umani, cose, risuoni con la propria, amplificandola? In cui il senso della vita sia costruito sulla conoscenza, sulla bellezza delle cose, umane e sovrumane, sul desiderio stesso di vivere? È possibile una favola senza principesse, streghe o maghi, che parli degli esseri più piccoli, più inutili del mondo? No? Beh, allora non leggete questi ventidue racconti, sarebbe solo una perdita di tempo!
I protagonisti della raccolta sono ingenui maialotti, ragazze cicciottelle e brutte, melanzane esploratrici; tutti esseri sbagliati messi in un posto che non li conosce; in un tempo che non li aspetta; tutti accomunati da una ricerca frenetica, dal desiderio di vivere una vita intensa, fondata su una fratellanza cosmica, sul desiderio di conoscere l’universo e sull’amore per la bellezza del mondo e dell’arte.
Qui si ride e si piange appena un po’. Ma non prendete questi racconti troppo sul serio: rischiereste di imparare un sacco di fesserie. In fondo, si tratta solo di favole.
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